Un diagramma a blocchi di un comune e moderno rilevatore di difetti ad ultrasuoni viene illustrato di seguito. Nella parte principale analogica il pulsatore emette un impulso ad elevata tensione alla sonda con una frequenza di ripetizione dell'impulso selezionata, generando in questo modo l'onda ultrasonora. La sonda riceve gli echi dal pezzo ispezionato e gli converte in segnali elettrici che vengono inviati al ricevitore. Gli echi sono amplificati come necessario ed in seguito vengono digitalizzati da un digitalizzatore a campo dinamico elevato in grado di gestire l'ampia variazione dell'ampiezza del segnale riscontrata abitualmente negli NDT ad ultrasuoni. Mediante la logica del comando e del tempo viene sincronizzato il pulsatore e il digitalizzatore, selezionando il treno d'onde da trattare e visualizzare. È integrato un sistema per la taratura dello scarto CC del guadagno, della fase e della risposta della frequenza della parte analogica mediante un digitalizzatore. Questo schema di taratura assicura il funzionamento senza deriva, la linearità dello strumento e la ripetibilità strumento-strumento. Questo rappresenta un vantaggio importante per l'elaborazione del segnale digitale in confronto all'elaborazione analogica.
In seguito alla digitalizzazione, gli echi selezionati di ogni acquisizione di dati sono memorizzati nella memoria. Essi sono elaborati nuovamente mediante dei filtri passa-banda digitali per ottimizzare il rapporto segnale-rumore. Se usata viene applicata la variazione del guadagno in funzione del tempo (TVG). Gli echi elaborati vengono in seguito analizzati mediante dei gate e un software di misura dell'ampiezza e del tempo, come programmato dall'utente, compressi per la visualizzazione e visualizzati sul display dello strumento.